Li ignoriamo e li trattiamo - nel migliore dei casi - come "brave ragazze, bravi ragazzi", ma quando parliamo con loro diventiamo "paternalisti" e "vintage" (così venne definito il mio vecchio Iphone da una giovane addetta di un Apple Store). Si chiama Gen Z. Oltre 10 milioni di giovani tra gli 11 e i 25. Sono i nostri "adolescenti", ma una buona fetta si sta già affacciando al mondo del lavoro.
Questi giovani vivono in un mondo completamente mutato. Occorre capirli a partire da questa "cornice" di riferimento. Comprenderli senza "giudicarli".
Le organizzazioni pensano a tutt'altro e quando li assumono per uno stage oppure un percorso di apprendistato, spesso li trattano con sufficienza. "Ah, no! Questo non è vero. Noi facciamo questo e quest'altro per loro!". Davvero? - Se fosse veramente così, se li conoscessimo veramente, faremmo loro discorsi completamente diversi da quelli triti e ritriti dei nostri "valori aziendali", del nostro "brand" e delle nostre "strategie di mercato". - Indossiamo tante "mascherine mentali "per evitare il contatto ravvicinato con loro, con i loro valori e le loro inclinazioni.
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I risultati di un'organizzazione sono in parte determinati dalle caratteristiche manageriali di coloro che ricoprono i ruoli più alti (top management team - TMT) inclusi gli Amministratori Delegati (CEO). Si tratta della "Teoria dei Livelli Superiori", che è al centro di numerose ricerche internazionali in ambito organizzativo ed è praticamente sconosciuta in Italia (Upper Echelons: The Organization as a Reflection of Its Top Managers - D. Hambrick, P. Mason - 1984 Academy of Management Review). Detto in altri termini, se vogliamo capire le strategie, i processi, la cultura e i risultati di un'organizzazione, dobbiamo studiare anche gli atteggiamenti e comportamenti delle persone che ricoprono i ruoli più alti della gerarchia. Ovviamente, non è l'unico fattore da prendere in considerazione. Oggi sappiamo che gli stessi vertici sono influenzati dall'andamento del mercato, dai competitors e dalle dinamiche organizzative interne. Però è meglio ricordarcelo, soprattutto se vogliamo comprendere alcuni apparenti paradossi che riscontriamo nelle aziende. |
AUTORIAlberto Agnelli Archives
May 2022
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