![]() La guerra in Ucraina ripropone un tema essenziale per la pace tra i popoli, ossia il rispetto dei "confini" con i paesi confinanti. Dagli stati belligeranti alle relazioni interpersonali, il passo è breve: come dice la psicologia della Gestalt, non esiste un "Io" separato da un Noi. Siamo esseri in "relazione con", volenti o nolenti. E c'è sempre di mezzo un "confine" anche in questo caso. Perciò è fondamentale la consapevolezza di come viviamo il "contatto" con l'altro e la nostra capacità di stabilire i giusti "confini del contatto". Se una persona conosciuta da poco, mi tempesta di messaggi sul cellulare e pretende anche di ottenere subito una mia risposta, sarebbe normale sentirsi "invasi" dall'Altro. Da qui nasce una reazione dell'organismo (es. mancanza d'aria) e la conseguente decisione di ripristinare la giusta distanza. Similmente, viviamo questa dinamica sul luogo di lavoro, oppure in smartworking: "Quanta confidenza posso dare al mio responsabile? Quanta al mio collega, collaboratore, ecc.? (basta che non lo si chiami ancora "subordinato" oppure "dipendente"... parole da rottamare, giusto?). - Restiamo un attimo sulla relazione tra me e il mio responsabile.
Essere consapevole di ciò che sento e agisco, quando mi avvicino a te, è essenziale per stabilire tra di noi una relazione "sana", tanto nel lavoro quanto nella vita privata. ALBERTO AGNELLIConsulente di Sviluppo Organizzativo ed Analista Transazionale, Alberto supporta le persone, i gruppi e le aziende nel miglioramento del benessere personale ed organizzativo. Appassionato di Tango Argentino (si sussurra che sia insegnante) e del Total Immersion Swimming, vive a Milano ma si sente cittadino del mondo. Con E. Smith è fondatore di "Tango For Business".
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