Esiste una "chimica delle parole" che spiega per quale motivo ci ricordiamo a lungo delle parole offensive, delle critiche corrosive oppure dei litigi finiti male. - Le parole negative ci rimangono appiccate addosso, come tanti post-it sul nostro cervello. La loro "colla" è molto resistente e noi iniziamo a rimuginare. "Non pensarci più!" "Ma lascia stare!" "Perchè te la prendi?" "Non abbassarti al loro livello..." Magari fosse così semplice: ci chiedono infatti di cancellare con un atto di volontà gli effetti generati dal cortisolo, una sostanza chiamata anche ormone dello stress. - Il cortisolo inibisce la "centrale del pensiero" e stimola una "tempesta chimica" che perdura per oltre 26 ore. Altri ricordi negativi del passato tornano a galla e amplifichiamo quanto è successo. I commenti e le conversazioni positive producono invece una sostanza chiamata ossitocina, detta anche "ormone del benessere", che stimola collaborazione, fiducia e migliora le nostre abilità comunicative. - Purtroppo per noi, gli effetti dell'ossitocina durano molto meno di quelli generati dal cortisolo.
Il rispetto dell'Altro è come un "fiore" davanti alle baionette acuminate dell'ingiura e del livore verbale: può cambiare la Storia.
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AUTORIAlberto Agnelli ArchivesCategories
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