Il Covid 19 ha colpito la vita di molte persone. Il nostro sguardo, rivolto tanto al benessere organizzativo quanto a quello personale, sollecita una domanda: cosa è cambiato davvero in questo lungo periodo di distanziamento sociale e smart-working? Le priorità sono rimaste le stesse? Cosa è successo nei luoghi di lavoro? Qual è stato l'impatto del Covid sulla nostra salute mentale?
In alcuni paesi del Nord Europa, le organizzazioni e in particolare il mondo dell'HR è già impegnato nella progettazione di servizi a favore del benessere individuale: sportelli di ascolto, counseling, formazione al management sulle tematiche relative al disagio mentale. E in Italia? Esiste nelle nostre aziende la possibilità, prima di tutto "culturale", per parlare di ansia, stress, depressione al di fuori dell'ambito strettamente medico e soprattutto senza pregiudizi? Voi cosa ne pensate?
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AUTORIAlberto Agnelli ArchivesCategories
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